come organizzare un cammino in italia

Come Prepararsi per Affrontare un “Cammino”

Da una decina di anni, i cammini e le vie dedicate all’escursionismo su lunga distanza, come ad esempio la Via Francigena o il Cammino di Santiago, stanno riscuotendo un interesse crescente per quanto riguarda le esperienze di viaggio e vacanze alternative.

Viaggi che in origine erano legati a una dimensione di ricerca spirituale, oggi risultano una bellissima alternativa per scoprire e fruire del fantastico patrimonio naturale e culturale che l’Italia può offrire. Da un cammino si torna arricchiti con un bagaglio di esperienze storiche, culturali e, perché no, da un esercizio di introspezione con risultati ancora più preziosi. Senza contare il beneficio fisico del cammino stesso o del percorso in bicicletta, il movimento aerobico unito allo spettacolo della natura: conoscete qualcosa di meglio?

Nel nostro paese le offerte non mancano e chiunque può prendere in considerazione di intraprendere questa esperienza a seconda del tempo a disposizione e della preparazione richiesta per camminare per centinaia di chilometri. Una attività aperta veramente a tutti.

Prepararsi per un Cammino secondo Stefano Gregoretti

Abbiamo già dato alcuni consigli su come organizzare un trekking di più giorni, ma per rispondere a questa domanda ci siamo rivolti a Stefano Gregoretti, un un atleta difficile da catalogare e, forse, ciò che più identifica la sua passione è la ricerca di avventura, di esplorazione, del limite non solo geografico ma anche fisico.

Dall’Artico al deserto dell’Atacama; la Patagonia corsa da costa a costa con temperature oltre i 40 gradi; 2.100 km del deserto della Namibia in autosufficienza; i roventi sassi della Death Valley per la sua corsa di 130km dello scorso Luglio.

Queste sono solo alcune delle esperienze di Stefano, che conosce molto bene le avventure outdoor e, soprattutto, quelle che richiedono diversi giorni di cammino. Ma nella sua lunga carriera, non ci sono solo imprese internazionali, Stefano, riccionese DOC, è un grande conoscitore delle vie e dei cammini del nostro paese.

Stefano Gregoretti (Instagram: @stefanogregoretti)

Proprio per questo abbiamo chiesto proprio a lui di dare dei suggerimenti a chi vuole approcciarsi ai cammini per la prima volta, per arrivare preparati al giorno della partenza con indicazioni su cosa portare con sé, come organizzarsi e cosa non deve mancare nel proprio equipaggiamento.

Come mettere nello zaino

Stefano, indipendentemente dalla lunghezza del viaggio: cosa è necessario avere con sé quando si prevedono così tanti km a piedi e con l’eventualità (per niente remota) di dormire all’aperto?
Innanzitutto, mi sento di dare un consiglio che deve valere sempre quando approcciate per la prima volta un cammino: evitate di portare più del dovuto perché potrebbe rovinare la vostra esperienza. In questo senso, per evitare errori cruciali, ho imparato a catalogare il materiale in due categorie: accessori irrinunciabili e materiali extra.

DEVICE IRRINUNCIABILI
Per i materiali irrinunciabili si può fare riferimento alle gare e competizioni su lunghe distanze, adattando poi il tutto per un utilizzo turistico. Sicuramente un telefono e un power-bank per la ricarica della batteria: comunicare è fondamentale, ecco perché in determinate zone sarebbe consigliabile, oltre al proprio telefono, di dotarsi anche di un comunicatore satellitare Garmin inReach Mini 2, in modo da rimanere sempre connessi anche in assenza di copertura telefonica. Infatti, trovarsi in zone dove il telefono non prende è molto più facile di ciò che normalmente si pensa.
Altro elemento irrinunciabile è uno strumento per orientarsi come un GPS cartografico per conoscere sempre la propria posizione e precaricare la traccia del percorso da seguire. Ne esistono anche di molto piccoli, come la serie eTrex di Garmin.

ACCESSORI
Archiviato il discorso device passiamo agli accessori come cappellino, crema solare e crema protettiva contro zecche e tafani: fastidiosissimi, l’appennino ne è pieno, è bene essere preparati. Non vi dimenticate i bastoncini da trekking pieghevoli, importanti soprattutto per chi si sta affacciando per la prima volta a questa esperienza.
Ultima ma non meno importante, una luce frontale. Ce ne sono ovviamente molte sul mercato ma vi consiglio quelle a LED (che garantiscono almeno 12 ore di utilizzo). Esistono con batterie al litio, ricaricabili ma anche intercambiabili, in modo che possiate eventualmente comprarle in qualsiasi negozio.

LA NOTTE
Quando non riuscirete per qualche motivo a raggiungere delle strutture lungo il percorso, sarà necessario attrezzarsi per dormire all’aperto. Attenzione, l’Appennino non è caldissimo, sconsiglio quindi l’utilizzo dell’amaca (spesso citata nei vari siti di escursionismo), adatta ad ambienti più caldi ma soprattutto non adatta ai beginner. Piuttosto è consigliabile invece utilizzare un sacco Bivy (quelli laminati internamente), pesa solo 25 grammi e può essere riposto comodamente all’interno dello zaino. È perfetto sia per bivacchi o usato come involucro protettivo per il sacco a pelo o comunque utilizzato come protezione determinante in caso d’emergenza. Importantissima anche una stuoia, che può servire anche nel momento in cui vogliate sdraiarvi per riposare.

CIBO
Tenete conto che, per quanto stiate percorrendo delle zone isolate, l’Appennino e l’Italia in generale è ben antropizzata. Non avrete quindi bisogno di fare grandi scorte di cibo ma, invece, è importantissimo avere sempre a disposizione una buona scorta di acqua. Almeno 1 litro sempre disponibile e una sacca da 6 litri per gestire le soste: può servirvi per bere, certo, ma anche per lavarvi e soprattutto per dissetarvi durante la notte. Non c’è niente di peggio che rovinare il riposo per cercare dell’acqua in qualche fontana.
Per i medicinali, è a discrezioni del singolo individuo, ma per la mia esperienza, proprio per via delle condizioni dell’acqua, consiglio di portare con sé farmaci per ridurre i movimenti intestinali e lo stimolo all’evacuazione perché è molto facile bere dell’acqua poco pulita inavvertitamente. Capita.

L’ABBIGLIAMENTO
Underwear
e T-shirt per almeno un cambio alternato al giorno, considerando che ci sarà l’opportunità di lavare e stendere i panni la sera per il giorno successivo. Almeno una giacca impermeabile, colonna d’acqua 2.000 mm. Pantalone da trekking corto ma anche uno lungo che può tornare utile anche di notte per fornire maggiore protezione.

LO ZAINO
La scelta dello zaino da trekking è sicuramente la parte più importante dell’equipaggiamento, perché è l’accessorio che può fare la differenza tra un viaggio scomodo e un viaggio confortevole. Innanzitutto va scelto uno zaino da trekking e non da trail (che è sicuramente più leggero ma non idoneo alle camminate). Per una buona distribuzione dei materiali io consiglio sempre di provare uno zaino da 20, massimo 25 litri e inserire tutto il materiale, dai dispositivi elettronici fino all’abbigliamento.
Se il volume è gusto potete passare a un 35 litri. Perché? Questo vi aiuterà ad avere più spazio e trovare immediatamente quello che cercate. Ah, ricordatevi che nessuno zaino è impermeabile 100%. Ogni oggetto e accessorio che inserirete, va messo in sacchetti impermeabili possibilmente di colore diverso in modo da identificarli subito.

La scelta del cammino in Italia

Per la scelta del cammino, è bene prendere in considerazione la vostra preparazione e il livello di difficoltà. In Italia abbiamo diverse proposte,

cammino selvaggio blu sardegna
Cammino del Selvaggio Blu in Sardegna

Qualsiasi sia il cammino che vorrete intraprendere, il mio consiglio è quello di essere curiosi. Cercate di comprendere il territorio che state affrontando attraverso il rapporto con la gente che incontrerete. Bar, ristoranti, chiese, locande, sono luoghi di aggregazione che potranno donarvi qualcosa di prezioso da portare a casa con voi e che arricchiranno ancora di più l’esperienza.

Buon cammino!