TrekMap, la carta dei sentieri per andare a funghi
Trekking, enduro, 4×4, MTB. Qualunque sia la vostra passione, Garmin TrekMap Italia v5 PRO – la rinnovata release dell’ormai celebre cartografia del territorio italiano – sarà un valido compagno d’avventura. Sì, anche se andate per funghi.
D’altra parte, siamo ad ottobre: la stagione è quella giusta. Il nostro Massimo D’Eramo ci spiega nel dettaglio le funzionalità di Garmin Trekmap Italia più utili proprio per il popolo dei fungaioli.
Il rischio di perdere l’orientamento
Probabilmente, girovagare in cerca di funghi è l’attività che è a maggior rischio di perdita dell’orientamento. Anche se si conosce la zona, l’attenzione è concentrata sui minimi dettagli e lo sguardo è fisso sul tappeto di foglie sotto cui si potrebbero nascondere delle ambite “prede”. Logico quindi che, rialzando lo sguardo, si possa non riconoscere più la zona. A me è successo in Cadore e non è stata una bella sensazione. Per fortuna, i miei compagni erano a portata di voce, ma la paura è stata tanta.
I funghi, a meno di clamorosi colpi di fortuna, non crescono proprio sui sentieri, ma nel sottobosco. Bisogna quindi andare alla ricerca vagando liberamente, cercando i posti in cui la nostra esperienza ci suggerisce ci sia un habitat favorevole. E ci vuol poco a valicare un costone, a risalire un crinale, sempre concentrati alla caccia dei boleti, per poi non riconoscere più il luogo.
GPS outdoor e cartografia sono la combinazione perfetta
In quest’ottica, avere con sé uno strumento GPS per il trekking con una dettagliata cartografia può essere la chiave per evitare, nella migliore delle ipotesi, lunghe camminate col patema d’animo di essere nella giusta direzione. E questo è un altro degli utilizzi perfetti per la cartografia TrekMap Italia, giunta alla quinta versione, che copre ora con dati dettagliatissimi circa il 75% del territorio.
Dire che si tratta di dati estremamente dettagliati non è esagerato. In queste aree, infatti, la cartografia è stata realizzata con il materiale fornito dalle Regioni, in scala 1:10.000 ed 1:5.000, con una qualità eccezionale e un’accuratezza molto elevata. Nel restante 25% (Sicilia, Molise, Abruzzo e Marche) il dettaglio è “normale”, ossia riconducibile a una scala di circa 1:25.000, ma è comunque un validissimo ausilio per muoversi… perdersi… e ritrovare la strada quando si deve tornare.
Un ulteriore utilizzo è quello di poter “marcare” le zone dei ritrovamenti con dei waypoint. Se oggi ho trovato dei funghi in quel punto, è assai probabile che in futuro ne troverò altri. I GPS hanno sempre una funzione dedicata per marcare i punti, tramite l’icona “Marca Waypoint” negli strumenti touch-screen o premendo il tasto MARK in quelli dotati di tasti fisici. È possibile rinominare il waypoint (ad esempio “Porcini” oppure “Finferli”) e salvarlo permanentemente. Quindi è semplice e pratico realizzarsi un database delle posizioni in cui abbiamo fatto bottino, per poterle poi utilizzare di nuovo in occasioni future.
Una volta arrivati a casa, è poi possibile collegare lo strumento al computer e, usando il software gratuito Garmin BaseCamp, scaricare i dati e visualizzarli sullo schermo per effettuare le proprie considerazioni, creare un archivio dei punti di ritrovamento dei saporiti funghi.
Ci permettiamo però di darvi due consigli. Il primo è di ordine pratico: marcate sempre il punto dove avete parcheggiato l’auto, è comodo per poterci ritornare direttamente in maniera rapida. Ma soprattutto… custodite i punti GPS delle vostre fungaie come fossero un segreto militare: se qualcuno se ne appropria, sarà una gara a chi fa prima. E chi arriverà secondo resterà a bocca asciutta!