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Record maratona sotto le 2 ore… un sogno irrealizzabile?

Correre una maratona sotto le 2 ore, si può? E se sì, chi può riuscirci?
Eliud Kipchoge ci è andato molto vicino: il maratoneta keniano è l’attuale detentore del record mondiale della maratona con 2 ore 1’39” e, nel 2017 a Monza, l’obiettivo di abbattere il muro delle 2 ore gli è sfuggito per soli 26″, che sembrano pochi ma non lo sono.

Eliud Kipchoge e il record mondiale alla maratona di Berlino

Domenica 16 settembre 2018. Alla Berlin Marathon sta correndo Eliud Kipchoge. Quando passa sotto la porta di Brandeburgo il suo viso è rilassato. Non c’è la minima ombra di fatica, la falcata è ampia e così armonica da sembrare un passo di danza. Non si direbbe che sta correndo da oltre 40 km a una media di 2’53″/km. In quel momento ha la consapevolezza non solo di aver vinto la gara ma anche di essere ad un passo dal battere il record del mondo.

Quando taglia per primo il traguardo, il cronometro segna 2 ore, 1 minuto e 39 secondi. Oltre un minuto in meno del precedente record, 2 ore 02’57”, stabilito nel 2014 sempre a Berlino dal suo connazionale, Dennis Kimetto.

E pensare che, poco più di un anno prima, nel maggio del 2017 Kipchoge era riuscito a fare anche meglio, correndo 42,195 km in 2’00’25’’: un passo da 2’50’’/km, una media mostruosa. Era il famoso progetto Breaking2.

Breaking2 Project: si può correre una maratona in meno di due ore

Nel 2016 Nike ha radunato i tre atleti più veloci al mondo, Eliud Kipchoge, Lelisa Desisa e Zersenay Tadese e per un anno li ha fatti seguire da un team di allenatori, nutrizionisti, progettisti, ingegneri, psicologi, fisiologi; ha creato appositamente per loro una nuova scarpa, progettata per correre più veloce. Tutto per un unico obiettivo: portare un uomo a correre una maratona in meno di due ore. Un esperimento scientifico in cui ogni variabile è stata studiata, ogni elemento che potesse aiutare a raggiungere lo scopo è stato predisposto.

Hanno scelto un circuito, l’autodromo di Monza, pianeggiante, senza ostacoli né buche, con rettilinei e curve dolci: il percorso ideale. Hanno atteso l’orario e le condizione meteo migliori, hanno scelto le lepri, che si sono alternate per dare il passo ai maratoneti e organizzato rifornimenti volanti; un’auto, con tanto di cronometro e raggio laser proiettato sull’asfalto, li precedeva dettando il ritmo e proteggendoli dall’attrito dell’aria.

Come andò a finire è storia nota. Kipchoge è stato l’unico dei tre ad avvicinarsi all’obiettivo di correre una maratona in meno di 2 ore: il crono si è fermato a 2 ore 00’25”. Il tempo, ovviamente, non è stato omologato ma per la prima volta il sogno di abbattere il muro delle due ore in maratona è sembrato a tutti un po’ meno irrealizzabile.

record maratona Kipchoge
Con il Breaking2 non è stato abbattuto il record maratona ma… si può fare

Nuovo tentativo di record: INEOS 1:59 Challenge

L’esperienza di Breaking2 ha dimostrato due cose. La prima, è che correre una maratona in meno di due ore non è un traguardo così irraggiungibile; la seconda, è che probabilmente c’è solo una persona in grado di riuscirci: Eliud Kipchoge.

Non a caso, il keniano ha deciso di riprovarci: il 12 ottobre 2019 (meteo permettendo, ma comunque entro il 20 ottobre), al Prater Hauptallee di Vienna. Dopo Breaking2, arriva INEOS 1:59 Challenge, progetto sostenuto e finanziato dal miliardario Jim Ratcliffe. Anche in questo caso, le condizioni climatiche dovrebbero essere quelle ideali per correre. In più, ci saranno gli spettatori a fare il tifo lungo tutto il percorso, testimoni di un evento che si preannuncia storico.

Record maratona o miglior prestazione?

Non è dettaglio trascurabile: se a Vienna Kipchoge dovesse centrare l’obiettivo, ancora una volta non si potrebbe parlare di record mondiale in maratona ma solo di migliore prestazione. Correre una maratona sotto le due ore è sempre e comunque un’impresa ma nel caso di Breaking2 e di Ineos stiamo parlando di esperimenti scientifici, prima che di prestazioni atletiche.

Nessun atleta, in una normale gara, fosse anche la più veloce al mondo, potrebbe contare su così tante agevolazioni: lepri, ristori volanti, laser luminosi, solo per citarne alcuni. E se questo da una parte nulla può togliere al talento e al valore di Kipchoge, dall’altra ci ricorda che correre una maratona sotto le due ore, durante una gara, è un’altra cosa.

Secondo gli scienziati della Monash University, si dovrà aspettare il 2032 per raggiungere il 10% di probabilità di correre una maratona in meno di due ore. E, in effetti, ci sono voluti 110 anni per passare dalle 2 ore 55’18” di Johnny Hayes, medaglia d’oro olimpica nella maratona a Londra nel 1908 alle 2 ore 01’39” di Berlino 2018.

Stefano Baldini: “Solo lui può riuscire a correre 42km in meno di due ore”

Nel dubbio, abbiamo interpellato l’esperto, Stefano Baldini, Oro Olimpico alla maratona di Atene del 2004.

Quello di Kipchoge è, sia a Monza che a Vienna, è un allenamento controllato, non una gara. Sono percorsi chiusi al traffico, interamente asfaltati, corre con le lepri e non ha avversari ad influenzare la sua prestazione: tutte condizioni che in una gara non si presentano mai tutte insieme. Se a Berlino, nel 2018, avesse corso con queste condizioni sarebbe stato quasi sicuramente sotto alle 2 ore e per questo quel record ha un valore eccezionale. Kipchoge è il più forte maratoneta che si sia mai visto sulla faccia della terra e credo che sia l’unico in grado di tentare l’assalto al muro delle 2 ore in maratona, in condizioni guidate, e quindi potendo godere di tutta una serie di vantaggi. Anche perché ha 35 anni, penso debba – e voglia – approfittare di questo momento. Come dire, adesso o mai più.

Non sarà un record omologato, ovvio, e attorno a questo evento, così come è stato con Breaking2 c’è un ritorno mediatico non indifferente, ma è comunque un interessante esperimento scientifico, che credo aprirà a nuove opportunità e prospettive dal punto di vista degli allenamenti e della gestione di una gara.

Quando una gara vera e propria sotto le due ore?

Difficile dirlo. Se non saranno i keniani, forse ci riusciranno i loro figli, tra 20 anni. In Kenia, Etiopia, Uganda c’è una rete fittissima di reclutamento di nuovi talenti e chiunque avrà le caratteristiche per provarci non passerà sicuramente inosservato.

stefano baldini record mondiale maratona

Se anche voi state preparando una 42km (magari non proprio per battere il muro delle 2 ore!) potreste trovare utili i consigli di Stefano Baldini per correre una maratona e quelli di Fulvio Massini per prepararne una. In ogni caso, per confrontarvi con gli altri runner e con i nostri ambassador, chiedere informazioni e consigli, vi rimandiamo invece a Garmin Run Lab, la community Facebook di Garmin dedicata alla corsa.