AMA - Marco De Gasperi

Marco De Gasperi: prove tecniche di record

Sabato 23 giugno Marco De Gasperi è tornato sul Monte Rosa.
Non ha corso la Monte Rosa Sky Marathon (che, dopo tanti anni è tornata a far salire gli atleti alla Capanna Margherita), ma ha fatto lo stesso percorso, partendo mezz’ora prima degli altri, per un allenamento particolare: un piccolo giro di ricognizione prima di tentare il record.
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Marco De Gasperi – Photo Ian Corless

La nuova sfida Marco De Gasperi

Ci siamo quasi, mancano gli ultimi dettagli e poi Marco De Gasperi sfiderà il record di ascesa e discesa al Monte Rosa stabilito da Fabio Meraldi nel 1994. Dettagli però che, in un’impresa così importante, possono fare la differenza. Uno su tutti: il meteo.

“Devo affrettarmi – ci dice -, sabato arriveranno freddo e brutto tempo, non certo le condizioni ideali per tentare un record. Nel weekend, poi, gli impianti sono aperti, c’è tanta gente sul percorso e questo complicherebbe le cose. Inoltre devo attendere che venga di nuovo attrezzata con una corda la parete di un canalino molto ripido. Questo mi aiuterà nella discesa. La corda viene sempre posizionata in questi casi, poi rimossa e così è stato anche dopo la Monte Rosa Sky Marathon di sabato 23 giugno”.

A quella gara Marco non ha partecipato, ma ha approfittato dell’occasione per un’accurata ricognizione del percorso. Ovviamente in compagnia del suo fenix5S.

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Marco De Gasperi, il campione del mondo di Sky Running, alla ricerca del record

“La Monte Rosa Sky Marathon è stata l’occasione per verificare le condizioni in quota. Sono partito 30 minuti prima della gara, senza pensare al tempo, non mi interessava spingere, anzi: volevo poter osservare e valutare ogni dettaglio. Le condizioni sono un po’ diverse da quelle che mi aspettavo. Le piogge recenti hanno reso la superficie della neve molto più ondulata: questo significa che non sarà possibile scivolarci sopra, velocizzando così la discesa. Però sicuramente lil fatto che ci sia ancora neve, invece delle rocce scoperte, aiuta”.

“Tra i 3600 e i 4200 metri tirava un vento gelido, che è utile a bassa quota per mantenere la neve compatta e non sprofondare, ma per chi, come me, soffre molto il freddo, questo può essere un problema, anche perché con le mani gelate non è possibile usare i bastoni e quindi l’incedere è più difficoltoso”.

Alla fine Marco non ha guardato il suo tempo, però in compenso ha fatto caso a quello dei suoi colleghi Collè e Boffelli, vincitori della Monte Rosa Sky Marathon, in 4h39’59.

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“Li conosco bene, sono molto bravi, preparati e hanno fatto un ottimo tempo, anche se superiore di 16’ rispetto al record di Meraldi, che è di 4h24’; vuol dire che gli anni passano ma la qualità degli atleti di una volta non è in discussione e questo è sicuramente è uno stimolo in più per provare a fare ancora meglio”.

Insomma, forse le condizioni non sono proprio perfette, ma il giro di prova sul Monte Rosa ha lasciato a Marco delle sensazioni abbastanza buone.

Ora non resta che aspettare il momento migliore per tentare l’impresa.

Forza Marco!