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Luca Papi. Finisher. L’uomo del Tor Des Glacier

Luca Papi, 42 anni, originario di Sacro Monte di Varese, si è trasferito in Francia a 18 anni per lavoro. Si avvicina al trail running nel 2010, con Il Cross du Mont Blanc e da allora non si è mai fermato.

Ha vinto entrambe le edizioni del Tor Des Glaciers, la gara riservata unicamente a 200 corridori, selezionati per affrontare le vie e le creste ancora poco esplorate della Valle d’Aosta. Nel 2021 ha chiuso con l’incredibile tempo di 138 ore e 17 minuti (ovvero cinque giorni, 18 ore e 17’), ex equo con Jules Henri Gabiod.

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Due chiacchiere con Luca

Luca, se ti diciamo TOR, la prima immagine che ti viene in mente, sei tu all’arrivo o un momento particolare che hai vissuto durante le tue gare?
Dico l’arrivo. Sia del TOR330 che del TOR450. Tante, troppe emozioni concentrate in quei pochi istanti. È qualcosa che difficilmente si riesce a descrivere a chi non si è cimentato un una gara del genere.

TOR è più Viaggio o Gara?
Si certo, nonostante lo abbia vinto due volte, io continuo a considerarlo più un viaggio che una gara. Sinceramente non credo affronterò mai TOR con l’approccio di una gara. Non si corre contro gli altri, ma solo contro se stessi.

Proviamo a dare qualche consiglio a chi si sta avvicinando al mondo Trail e Ultra. Quando ci si può ritenere pronti per il TOR? Quando è il momento di provarci?
È molto difficile rispondere. Non c’e’ un momento preciso, bisogna volerlo con il cuore e con la testa. È la gara stessa che ti da la risposta a questa domanda… ma solo dopo che l’avrai affrontata.

Testa e Gambe: hanno lo stesso peso per arrivare alla fine della gara?
Si. Diciamo nella prima metà gambe e nella seconda testa. Lo switch da gambe a testa deve arrivare ovviamente il più tardi possibile. Significherà che oltre ad essere pronto mentalmente hai raggiunto un livello di allenamento e preparazione fisica adeguata.

Da Finisher cosa auguri a chi correrà per la prima volta TOR quest’anno?
Fatevi un buon viaggio e fatevi piacere tutto quello che incontrate, dal paesaggio ai singoli dettagli. Starete in giro per una settimana in uno dei posti più belli al mondo, non perdete l’occasione di fotografarli nel vostro cuore.