BY#27 – La Signora delle Nevi

Ci sono periodi, nella vita, in cui anche solo sognare è importante. Sognare di poter viaggiare, di realizzare un desiderio, di superare un limite. Spesso sono questi pensieri a darci la forza per superare un momento difficile. E quando il momento difficile sarà passato, toccherà a noi provare a realizzarli. Il sogno nel cassetto di Monica Dorigatti è quello di raggiungere Capo Nord in sella al suo trike, per vedere l’aurora boreale. “È un sogno che non ha età – ci dice -, non ho fretta”.

Monica Dorigatti, per tutti “Cromilla”

È vero, Monica non è più una ragazzina. È una donna che nella vita ha realizzato molte cose belle. Ha una famiglia, quattro figli e una grande passione per la moto.

“…fin da quanto ero ragazzina. A 14 anni il motorino, poi un Fantic Strada 125 a 16, una Honda 750 a 21 anni. Quando ho deciso di mettere su famiglia le cose sono ovviamente cambiate: per 10 anni la moto non ha più fatto parte delle mia vita. Nel 2002, però, ho avuto l’opportunità di tornare in sella. Ho scelto un trike, perché mi faceva sentire più sicura. Salgo in sella ad un Road King e ricomincio a macinare km, viaggiare è la mia passione, il mio nome da battaglia è Cromilla“.

La giacca di pelle c’è, la voglia di avventura anche. Monica macina sulla sua molto km e km di asfalto. Ma il viaggio più bello che l’attende è quello con sua figlia, che le fa una proposta: “Mamma, andiamo all’Elefante?”

L’Elefante è, precisamente, l’Elefantentreffen, cioè il Raduno degli Elefanti. È un motoraduno molto famoso che si svolge ogni anno, a gennaio, nella Foresta Nera, tra Austria e Germania. Monica e sua figlia partono insieme, sul trike.

“Condividere questa esperienza con lei è stato bellissimo, molto più che con amici o in solitaria. Chiara aveva 12 anni, la sua abilità di scout, la tenacia a sopportare i tanti km e il freddo intenso, la condivisione e la gioia di aver raggiunto il nostro obiettivo hanno trasformato questo viaggio in un’esperienza meravigliosa, che lei ancora ricorda a distanza di 10 anni”.

Poi si sa, l’essere umano è curioso e a febbraio dell’anno successivo ho deciso di andare al Krystall Rally in Norvegia. Mia figlia, ligia allo studio per gli esami di terza media, non sarebbe venuta, così sono partita in solitaria, per un viaggio che è stato uno dei più duri ma anche il più intenso della mia vita”.

“Ho scelto il trike per viaggiare in sicurezza. L’ho allestito con le gomme invernali, ho montato le muffole, acquistato l’abbigliamento tecnico e termico, ho studiato l’itinerario e sono partita regalandomi il mio tempo. Lungo la strada neve, pioggia, vento, grandine e temperature fino a 17 gradi sotto zero. Timore? In verità non ne ho mai avuto. Non perché io sia un’impavida, ma perché ogni cosa era stata pensata per poter viaggiare in tranquillità, compreso il sostegno di alcuni amici norvegesi, conosciuti anni prima, e pronti ad intervenire per ogni mia necessità. Un viaggio con me stessa, in cui ogni scelta era soltanto la mia. Ero padrona del mio tempo e delle mie azioni, nel bene e nel male, con quel senso di libertà assoluta ma a volte anche di solitudine”.

“Ho raggiunto il Krystall Rally, unica donna italiana in solitaria, tra la mia grande soddisfazione e l’ammirazione di tutti gli amici che mi avevano seguita su Facebook. Ero davvero carica e al rientro, km dopo km, un tarlo ha iniziato a insinuarsi nella mia testa. Capo Nord con la neve deve essere davvero fantastico, mi ripetevo. Volevo andare oltre, superare ancora il mio limite, arrivare lassù, in capo al mondo e vedere l’aurora boreale. Sognavo di ripartire l’anno dopo”.

cromilla garmin
Monica sul suo trike giallo.

Cromilla, la Signora delle Nevi

“In quel momento avevo tutto. Una famiglia, quattro figli, un ottimo lavoro, la mia passione. Solo che la vita è così: a volte decide di cambiare le carte in tavola”.

Qualche anno fa le certezze di Monica crollano. Prima la separazione difficile dal marito, poi la perdita del lavoro. Ma non basta.

“Dopo alcuni esami ho scoperto di dovermi operare, i medici mi avevano detto di aver trovato qualcosa di brutto. Mentre ero in lista d’attesa per l’operazione le prospettive sono cambiate e così anche la mia scala dei valori. Ero rassegnata. Mi sono trovata sola. Erano spariti tutti gli amici. Per un anno e mezzo sono esistita solo per la mia famiglia. Ed è stata dura”.

La vita però è così: un giorno ti fa lo sgambetto, ti sfida a metterti alla prova, e il giorno dopo ti allunga una mano, per aiutarti a rialzarti.

“Altra mano di carte, questa volta trovo il jolly! Quella carta che non ti aspetti: il male che avevano visto era un errore, ero sana ed ecco che di nuovo era cambiato il modo di guardare le cose: quando hai la salute, hai tutto. Avevo voglia più che mai di vivere, avevo bisogno della mia valvola di sfogo: la moto. Ma dopo aver perso il lavoro non avevo un euro in tasca. Così ho deciso di ritirare fuori dal cassetto Cromilla e di trasformare la mia passione in un lavoro. Ho aperto una pagina Facebook, ho iniziato ad occuparmi di promozione mototuristica dei territori, e sono ritornata in sella”.

giacca pelle moto

Per Monica è stato come rinascere, tornare a vivere. Ha ricominciato a viaggiare, a partecipare ai raduni invernali. Raduno dopo raduno, è diventata per tutti “La Signora delle nevi”.

“Ancora una volta sono arrivata dove volevo, ripetendomi mille volte, in mezzo alle difficoltà, che nulla è impossibile”.

I sogni nel cassetto non hanno età

La Signora delle nevi non ha abbandonato il suo sogno nel cassetto: arrivare con il suo trike fino a Capo Nord per vedere lo spettacolo dell’aurora boreale.

“Sono trascorsi 8 anni dal Krystall Rally. Nel frattempo ho compiuto 55 anni. Chiara è all’università e i figli più piccoli, che nel frattempo sono cresciuti, mi dicono che ormai sono vecchia per girare ancora in moto. Ma l’aurora boreale è sempre lì che mi aspetta. E io lo so che prima o poi partirò e la vedrò. Se c’è una cosa che ho imparato, e che vorrei insegnare ai miei figli, è che non esistono limiti di età per realizzare i propri sogni, per guardare oltre, per guardare lontano. Questo, per me, è il senso del Beat Yesterday“.

Qual è stato il tuo Beat Yesterday?

Beat Yesterday non è essere più bravi o più forti di altri, ma avere la volontà di non fermarsi a ciò che si è, per scoprire chi si vuole essere veramente. Anche tu hai già superato il tuo personale Beat Yesterday? Vogliamo darti voce, perché tu possa essere di ispirazione e motivazione per tutti gli altri. Raccontaci la tua storia.