santiago in moto

BY#20 – L’età non può essere una scusa

Non è mai troppo tardi per essere migliori di ieri e l’età, spesso, è solo una scusa. Come dimostra la storia di Giacomo Cartacci e del suo Beat Yesterday. Classe 1947, professionista, toscano con una grande passione per la moto.

“Sono sempre stato appassionato, anche se mia moglie non è mai stata molto d’accordo. A 50 anni ho deciso di fare qualcosa che non avevo mai fatto e mi sono comprato una moto: una BMW R100 Gs da enduro del 1993. Ho iniziato a girare in lungo e in largo la Toscana, seguendo le strade bianche: non mi piacciono le autostrade, preferisco la strada normale perché mi permette di fermarmi quando voglio, di scoprire posti nuovi, di conoscere persone. Sono stato anche in Africa.”

Giacomo macina km e, intanto, gli anni passano. Nel 2017, alla soglia dei 70 anni, ancora quel pensiero. “Voglio fare qualcosa che non avevo mai fatto”. #BeatYesterday. Giacomo decide di prendere al sua moto e affrontare un viaggio in solitaria, lungo il Cammino di Santiago.

“Mi sono fatto un regalo per i miei 70 anni. E il Cammino di Santiago mi sembrava il progetto giusto. Mi chiamo anche Giacomo!”

In moto lungo il Cammino di Santiago

Giacomo decide di affrontare da solo centinaia di km.
“Mia moglie non sarebbe mai venuta in moto con me. Non era nemmeno d’accordo, anzi. Lei e i miei figli erano preoccupati a sapermi in viaggio da solo, considerato anche che nel 2000 ho avuto un infarto”.

“Alla fine sono partito da Genova, diretto a Barcellona e, da lì, a Santiago di Compostela. Ho evitato ovviamente ogni autostrada, preferendo la strada normale. Mi sono perso un paio di volte – confesso, non avevo ancora un navigatore Garmin – e ho dovuto gestire qualche piccolo inconveniente con la moto, oltre al meteo della parte centrale della Spagna, che non mi ha risparmiato un tempo infernale, con vento e pioggia. Ma ho viaggiato seguendo i miei tempi, fermandomi ogni volta che avevo voglia di farlo, senza dover rendere conto a nessuno”.

moto santiago de compostela
La moto di Giacomo equipaggiata per il viaggio

Un viaggio dentro se stessi

“Non parlo inglese, men che meno spagnolo, quindi comunicare non era facile e alla fine, in 15 giorni, non ho praticamente parlato con nessuno. E d’altra parte questo è un viaggio in solitaria: stare in silenzio per giorni, guidando anche per 300 km di fila. Ho trascorso due settimane solo con me stesso e la mia moto: un viaggio interiore, un’esperienza bellissima. E quando sei solo hai tempo per pensare a un sacco di cose. Parlavo con me stesso, dentro il casco; da lì le parole non potevano uscire. Ne ho approfittato per fare il punto sulla mia vita, arrivato a 70 anni”.

“A volte viaggi in solitaria aiutano a conoscere meglio noi stessi e ci fanno capire che, mettendoci impegno, è possibile fare cose che non avremmo mai immaginato di poter fare stando seduti a casa mentre fuori piove e tira vento. Ecco, dopo il maltempo preso in Spagna, ad esempio, pioggia e vento non mi preoccupano più”.

Dopo una settimana di viaggio, Giacomo è arrivato a Santiago di Compostela.

“L’arrivo a Santiago il 3 maggio, proprio il giorno del mio compleanno, è stato molto emozionante, così come la messa del pellegrino in Cattedrale. Mi ha raggiunto mia moglie, la mia metà. Siamo rimasti qualche giorno in città poi abbiamo proseguito per Finisterre, ovviamente in aereo. Non avevo mai visto l’oceano prima, una sensazione di immensità incredibile”.

giacomo cartacci santiago
Giacomo alla fine del suo viaggio

E adesso? Giacomo non ha certo intenzione di fermarsi.
I prossimi per lui saranno 80.

“Qualche idea c’è già. Mi piacerebbe arrivare fino in Calabria, sempre in moto, sempre percorrendo la strada normale: solo Appennini, niente autostrada”.

Qual è stato il tuo Beat Yesterday?

Beat Yesterday non sarà mai l’impresa di cui tutti parlano, non è la vittoria che resterà per sempre nella storia dello sport. Beat Yesterday è la realizzazione di persone comuni che si mettono in gioco sacrificando tempo ed energie per riuscire in qualcosa che la maggior parte delle persone definiscono impossibile. Beat Yesterday non è essere più bravi o più forti di altri, ma avere la volontà di non fermarsi a ciò che si è, per scoprire chi si vuole essere veramente. Questo è Beat Yesterday, questo è essere speciali.

Anche tu hai già superato il tuo personale Beat Yesterday? Vogliamo darti voce, perché tu possa essere di ispirazione e motivazione per tutti gli altri. Raccontaci la tua storia.